settembre 2019

Settembre 2019

Nel mese di settembre, le attività di restauro e ricerca sono state molteplici. In primo luogo, abbiamo effettuato una nuova serie di ricognizioni e analisi degli affioramenti allo scopo di chiarire la successione degli eventi geologici e le caratteristiche geologiche e paleontologiche delle singole unità stratigrafiche (Fig. 1). I sopralluoghi sul campo sono stati effettuati con la collaborazione dello studente Pierluigi Santagati, che sta preparando la sua tesi magistrale sulla tafonomia di “Brunella” presso l’Università della Calabria, e della Dott. Claudia Caruso, paleoicnologa della stessa università. Lo studio paleoicnologico, in particolare, ha rivelato la presenza di tracce di invertebrati e vertebrati sia negli affioramenti pliocenici che sulle ossa della balenottera (Figg. 2 e 3) contribuendo ad una miglior comprensione delle caratteristiche paleoecologiche del sito (Fig. 4). Lo studio malacologico ha coinvolto il Dott. Luca Ragaini dell’Università di Pisa che ha chiarito molteplici aspetti della tafonomia dei molluschi associati al cetaceo. Il lavoro di preparazione e restauro è andato avanti molto speditamente (Figg. 5, 6, 7, 8) anche con l’aiuto della tirocinante Laura Ghelardi che ha lavorato sulla messa in luce della malacofauna associata alle ossa del grande blocco contenente la cassa toracica. Su questa grande cassa hanno lavorato fino a 6 operatori contemporaneamente, ognuno con compiti e tecniche diverse (Fig. 7). A metà del mese di settembre, il blocco era stato interamente scavato e sono iniziate le procedure di ripulitura e consolidamento (Fig. 8) che hanno portato ad evidenziare i dettagli della superficie delle ossa (Fig. 9) e dell’intera giacitura dello scheletro (Fig. 10).

Villa Banfi

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